Palermo, 21 settembre 2007
Il consiglio comunale approva la mozione contro gli inceneritori
MOZIONE
Sugli inceneritori
PREMESSO:
· Che l’allora Commissario delegato all’Emergenza Rifiuti, nonché
Presidente della Regione Sicilia, On. Salvatore Cuffaro, aveva deciso,
con l’Ordinanza Commissariale del 2/5/2003, la costruzione a Palermo di
un gigantesco inceneritore (cui verranno conferite 800.000 tonnellate
annue di rifiuti) e che il sito previsto (Bellolampo) è pericolosamente
vicino ad aree abitate e comunque estremamente prossimo all’area urbana
della città di Palermo.
· Che tale inceneritore riverserebbe sulla città di Palermo
(nell’ipotesi che vengano rispettate tutte le normative vigenti) 33.300
kg all’anno di polveri disperse contenenti sostanze tossiche e 546.000
tonnellate all’anno di fumi contenenti, tra l’altro, diossine, furani,
idrocarburi policiclici, piombo, mercurio e cadmio.
· Che non esistono filtri tali da portare a zero le emissioni delle
sostanze sopraccitate e che esse hanno, come ampiamente documentato
nella letteratura medica, effetti dannosi per la salute (alcune sono
cancerogene) e provocano malformazioni prenatali.
· Che all’inceneritore di Bellolampo dovranno essere conferiti i
rifiuti di quasi tutta la provincia di Palermo e di gran parte della
provincia di Trapani, con conseguente transito di innumerevoli mezzi
pesanti su arterie già intasate, con effetti dannosi per l’ambiente e
per le condizioni già drammatiche del traffico viario.
· Che le convenzioni stipulate dal Commissario nel giugno 2003 con
l’ATI che gestirà l’ inceneritore in questione prevedono il
conferimento al gestore, da parte dei comuni degli ATO interessati, di
una quantità di rifiuti di gran lunga superiore alla frazione
residuale: di fatto prevedono il conferimento della quasi totalità dei
rifiuti prodotti.
· Che dette convenzioni prevedono penalizzazioni per i comuni che
conferiscano una quantità di rifiuti inferiore a quella indicata, con
un effettivo disincentivo alla raccolta differenziata ed al
riciclaggio, in luogo degli incentivi previsti dalle normative vigenti.
· Che la raccolta differenziata a Palermo non raggiunge i valori
fissati ad un minimo del 35%, pena pesanti multe e che la costruzione
dell’ inceneritore crea un ostacolo insormontabile all’adempimento a
tali normative.
· Che, mentre a Palermo ed in Sicilia ci condanniamo ad una raccolta
differenziata che non supererà il 4 – 5%, grandi comuni in Italia hanno
raggiunto quote del 50% dimostrando che ciò è non solo possibile, ma
anche conveniente.
· Che la direttiva 76/200/UE ed il Decreto Legislativo n.22 del 5/2/97
(“Decreto Ronchi”) prevedono che l’uso degli inceneritori sia un
passaggio transitorio e l’ultima risorsa da utilizzare, mentre le
convenzioni prevedono che vengano avviati ad incenerimento tutti i
rifiuti e per venti anni, senza che sia mai stata effettuata una seria
politica di raccolta differenziata.
· Che le indicazioni del Decreto Ronchi sulla riduzione della
produzione di rifiuti, la raccolta differenziata, il riuso ed il
riciclaggio costituiscono l’unica via percorribile per la risoluzione
del gravissimo problema dei rifiuti e che tali indicazioni sono state
totalmente ignorate a Palermo ed in tutta la Sicilia.
· Che raccolta differenziata, riuso e riciclaggio comportano un reale
recupero di risorse mentre la termovalorizzazione produce una quantità
di energia notevolmente inferiore a quella necessaria per produrre i
materiali che vengono inceneriti.
· Che recupero,riuso e riciclaggio, essendo processi economicamente
convenienti, comportano una riduzione delle tasse per lo smaltimento
dei rifiuti a carico dei cittadini,in quanto rappresentano materia
prima seconda e quindi risorsa mentre l’incenerimento è un processo a
bassissima resa in termini di produzione di energia elettrica e con
elevati costi di gestione.
· Che il Comune di Palermo non possiede una classificazione
merceologica dei rifiuti recente e che non esistono, dunque, nemmeno i
presupposti per avviare un piano di gestione dei rifiuti realmente
efficace
· Che l’incenerimento non distrugge i rifiuti ma li trasforma in
rifiuti speciali (di massa pari ad un terzo di quella dei rifiuti
trattati) e fumi (di massa pari a quella dei rifiuti trattati).
· Che la discarica per i rifiuti speciali da incenerimento, prevista
sempre a Bellolampo, non offre sufficienti garanzie sulla capacità di
contenimento delle sostanze tossiche e che, in ogni caso, i rischi
derivanti dal costruire una immensa discarica per rifiuti pericolosi
“sulla testa” dei cittadini ed in zona ad elevato rischio sismico sono
evidentemente inaccettabili.
· Che l’incenerimento dei rifiuti non crea nuovi posti di lavoro (al
massimo poche decine), mentre il riuso ed il riciclaggio ne creerebbero
centinaia o, con il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta
differenziata, alcune migliaia.
· Che i cittadini della città di Palermo non sono stati informati della
costruzione dell’ inceneritore, ne tanto meno sono stati coinvolti
nelle scelte per la gestione dei rifiuti, contrariamente ai più
elementari principi democratici e di partecipazione.
· Che tutte le esperienze positive di altri Comuni dimostrano come il
coinvolgimento dei cittadini nelle scelte sulle modalità di raccolta e
trattamento dei rifiuti sia il presupposto fondamentale per l’efficacia
di tali modalità.
Il Consiglio Comunale
IMPEGNA IL SINDACO AD INTERVENIRE
· Per l’avvio di una seria politica di raccolta differenziata, che
promuova il riuso e riciclaggio dei rifiuti, come previsto dalla
normativa vigente.
· Per la costruzione di un autentico coinvolgimento dei cittadini nelle scelte per la gestione dei rifiuti.
· Per avviare un’indagine finalizzata alla classificazione merceologica dei rifiuti solidi urbani della città di Palermo.
Inoltre
Considerato che il 27 settembre p. v. il Sindaco dovrà anche esprimere
le proprie valutazioni sull’impianto all’ARTA per il rilascio dell’AIA,
Il CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SINDACO
A confrontarsi, preventivamente al sopra richiamato incontro, con
questo Consiglio e con l’intera comunità cittadina, al fine di
conoscere il parere che il “Primo dei cittadini” andrà ad esprimere
sulla realizzazione dell’inceneritore di Bellolampo che, al di là di
ogni valutazione, avrà una ricaduta diretta sulla salute e sulla
qualità della vita dei residenti e che pone ipoteche, ad oggi non
misurabili, anche sulle generazioni future.
Palermo-città per la Pace, 7 settembre 2007
I Consiglieri